Grandi successi della Nazionale italiana di calcio

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La Nazionale italiana di calcio, conosciuta popolarmente come Squadra Azzurra per il colore blu della maglia, è una delle selezioni più prestigiose e titolate della storia del calcio mondiale. Sin dalla sua fondazione all’inizio del XX secolo, l’Italia ha scritto pagine memorabili di questo sport, conquistando trofei che la collocano tra le potenze indiscusse del panorama calcistico. Nel corso dei decenni ha vissuto epoche d’oro e periodi di transizione, ma ha sempre mantenuto un’eredità fatta di passione, disciplina tattica e spirito competitivo.

In questo articolo ripercorreremo i grandi successi della Nazionale italiana di calcio, dai primi campionati mondiali negli anni ’30 fino alla straordinaria vittoria dell’Europeo 2020, passando per imprese indimenticabili che hanno segnato intere generazioni.

 

Gli inizi e la gloria precoce (1934 e 1938)

La Nazionale italiana cominciò a forgiare la sua leggenda negli anni ’30, quando il calcio internazionale era in piena espansione. L’Italia ospitò la Coppa del Mondo del 1934, la seconda edizione del torneo organizzato dalla FIFA. Sotto la guida del tecnico Vittorio Pozzo, gli Azzurri si proclamarono campioni dopo aver sconfitto la Cecoslovacchia per 2-1 nella finale giocata a Roma. Fu un titolo che diede prestigio immediato al Paese e mise l’Italia sulla mappa calcistica mondiale.

Quattro anni dopo, nel Mondiale del 1938 in Francia, la Squadra Azzurra confermò la sua supremazia mondiale riconquistando il titolo. Ancora con Pozzo in panchina, l’Italia sconfisse l’Ungheria per 4-2 nella finale disputata a Parigi. Questa vittoria rese l’Italia la prima Nazionale a vincere due Mondiali consecutivi, un traguardo che sarebbe stato eguagliato soltanto dal Brasile decenni più tardi.

Il bis iridato non solo testimoniava la qualità dei calciatori italiani, come Giuseppe Meazza, ma consolidava anche uno stile di gioco basato su organizzazione tattica e solidità difensiva, tratti che sarebbero divenuti segni distintivi del calcio italiano.

 

La rinascita del dopoguerra e il titolo del 1982

Dopo la Seconda guerra mondiale, l’Italia attraversò anni difficili in ambito calcistico. Pur disponendo di club competitivi, la Nazionale faticò a tornare protagonista. Negli anni ’60 arrivò comunque un successo importante: l’Europeo del 1968, disputato in casa. L’Italia si laureò campione d’Europa battendo la Jugoslavia in una ripetizione della finale, dopo il pareggio del primo incontro. Fu un trionfo che riaffermò la capacità degli Azzurri di brillare anche sul palcoscenico continentale.

Il momento più emblematico giunse però al Mondiale di Spagna 1982. L’Italia iniziò il torneo tra dubbi e prestazioni poco brillanti nella fase a gironi, ma a partire dal secondo turno cambiò volto. La selezione guidata da Enzo Bearzot eliminò due giganti del calcio: prima l’Argentina di Diego Maradona e poi il Brasile di Zico, Sócrates e Falcão in una partita epica terminata 3-2 con la tripletta di Paolo Rossi.

In semifinale l’Italia superò la Polonia e in finale batté 3-1 la Germania Ovest al Santiago Bernabéu. Con le reti di Rossi, Tardelli e Altobelli, l’Italia conquistò il suo terzo titolo mondiale. Paolo Rossi fu la stella del torneo, vincendo anche Scarpa d’Oro e Pallone d’Oro del Mondiale. L’urlo liberatorio di Marco Tardelli dopo il suo gol in finale rimane una delle immagini più emozionanti della storia della Coppa del Mondo.

 

Il quarto titolo mondiale: Germania 2006

Dopo anni di alti e bassi e di finali perse, l’Italia tornò sul tetto del mondo al Mondiale di Germania 2006. Guidata da Marcello Lippi, la Nazionale arrivò al torneo in piena bufera per lo scandalo Calciopoli, che aveva scosso la Serie A. Nonostante ciò, il gruppo trovò nella polemica una motivazione ulteriore e disputò un campionato impeccabile.

Gli Azzurri si distinsero per solidità difensiva con campioni come Fabio Cannavaro, Gianluigi Buffon e Marco Materazzi, oltre a un centrocampo equilibrato e un attacco efficace con Luca Toni e Francesco Totti. Dopo aver superato il Ghana e gli Stati Uniti ai gironi, e battuto l’Australia agli ottavi, l’Italia travolse l’Ucraina ai quarti e in semifinale sconfisse la Germania a Dortmund con un gol indimenticabile di Fabio Grosso ai supplementari.

In finale, a Berlino contro la Francia, la partita terminò 1-1 dopo 120 minuti. Ai rigori l’Italia si impose 5-3, con Grosso che trasformò il penalty decisivo. Cannavaro alzò la coppa e fu premiato con il Pallone d’Argento del torneo, mentre Buffon fu eletto miglior portiere.

Questo successo rappresentò il quarto titolo mondiale per l’Italia, collocandola al livello di Brasile e Germania nell’albo d’oro. Fu una generazione d’oro che unì esperienza, carattere e talento in uno dei Mondiali più memorabili di sempre.

 

Europeo 2020: il ritorno trionfale

Dopo la clamorosa mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018, l’Italia aveva bisogno di ricostruirsi. L’arrivo di Roberto Mancini sulla panchina segnò un cambio di rotta radicale. Mancini impostò un gioco più offensivo e moderno, basato su possesso palla, pressing alto e fiducia nei giovani, senza rinunciare all’esperienza di veterani come Giorgio Chiellini e Leonardo Bonucci.

Il risultato fu straordinario: l’Europeo 2020 (disputato nel 2021 a causa della pandemia di COVID-19). L’Italia vinse con autorità i gironi e nelle fasi a eliminazione diretta superò Belgio e Spagna.

In finale, a Wembley contro l’Inghilterra, la partita si concluse 1-1 dopo tempi regolamentari e supplementari. Ai rigori, le parate decisive di Gianluigi Donnarumma regalarono agli Azzurri la vittoria. L’Italia si laureò così campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia.

Questo trionfo segnò una rinascita, riportando l’Italia tra le grandi potenze calcistiche e dimostrando la sua capacità di adattarsi al calcio moderno senza perdere la propria identità competitiva.

 

Momenti memorabili e finali disputate

Oltre ai trofei conquistati, l’Italia ha vissuto momenti memorabili anche in finali e semifinali che, pur non culminando in vittorie, hanno consolidato il suo prestigio:

  • Mondiale 1970: l’Italia raggiunse la finale in Messico dopo la leggendaria “Partita del secolo” vinta 4-3 contro la Germania Ovest all’Azteca. In finale però si arrese 4-1 al Brasile.
  • Mondiale 1994: con Roberto Baggio in grande spolvero, l’Italia arrivò in finale a Pasadena, perdendo ai rigori contro il Brasile.
  • Europeo 2000: la squadra di Dino Zoff perse in finale contro la Francia, con il celebre “golden goal” di David Trezeguet.
  • Europeo 2012: sotto la guida di Cesare Prandelli, l’Italia sorprese con un torneo brillante, ma in finale fu travolta 4-0 dalla Spagna.

Questi piazzamenti, seppur dolorosi, sono anch’essi parte della storia di successo, dimostrando la costanza dell’Italia come protagonista assoluta dei grandi tornei.

 

L’eredità della Squadra Azzurra

La Nazionale italiana non si misura solo con i suoi trofei, ma anche con la sua identità calcistica. Tradizionalmente associata alla solidità difensiva e al famoso catenaccio, l’Italia ha saputo reinventarsi senza perdere la sua essenza. Grandi nomi come Paolo Maldini, Roberto Baggio, Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo fanno parte di un patrimonio calcistico che trascende le generazioni.

Con quattro Coppe del Mondo (1934, 1938, 1982 e 2006) e due Europei (1968 e 2020), l’Italia è considerata una delle selezioni più vincenti di sempre. La sua storia è fatta di resilienza, rinascite inaspettate e un legame unico con i tifosi.